Pochissime ore fa, investigatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti di una donna quarantenne, originaria di Reggio Calabria, indagata in relazione al delitto di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale.
Il provvedimento precautelare è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha coordinato le attività avviate da Carabinieri e Polizia di Stato immediatamente dopo il rinvenimento, avvenuto nella mattinata della scorsa domenica 25 maggio, del corpicino senza vita di un neonato riposto all’interno di uno zainetto adagiato sugli scogli della darsena prospiciente il lungomare di Villa San Giovanni.
Secondo la ricostruzione dei fatti sin qui operata, considerato che il procedimento è in ancora in fase di indagini preliminari e fatto salvo il principio di non colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato, la donna, subito dopo il parto di una delle due figlie minori, si è adoperata per riporre il piccolo appena nato all’interno di uno zainetto e per abbandonarlo, poco dopo, sulla scogliera antistante il lungomare di Villa San Giovanni.
Le indagini hanno preso spunto dalla segnalazione ricevuta dai Carabinieri di Villa San Giovanni circa lo stato di gravidanza di una minore di cui veniva indicato anche il nucleo familiare di appartenenza.
Con la costante direzione del locale ufficio di Procura, gli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria, del Commissariato di Villa San Giovanni e dei Carabinieri di Villa hanno passato al setaccio i sistemi di videosorveglianza presenti nella zona così riuscendo a ricostruire parte dell’itinerario percorso dall’indagata negli istanti precedenti all’abbandono dello zainetto.
Il contributo dichiarativo acquisito nei giorni scorsi ha poi coerentemente supportato l’originaria ipotesi investigativa.
Dopo gli adempimenti di rito, la donna è stata associata al carcere di Reggio Calabria a disposizione dell’A.G.