Nell’incantevole location del Convento di San Giorgio Morgeto, I sindaci della Piana del Tauro, hanno incontrato il direttore generale dell’ASP di Reggio Calabria, dott.ssa Lucia Di Furia, per chiedere che il diritto alla salute del popolo venga rispettato e tutelato.
L’evento si è aperto con i saluti e del sindaco di Molochio, nonché presidente del Comitato Marco Caruso, che dopo aver ringraziato il sindaco di San Giorgio Morgeto per l’ospitalità, ha sottolineato l’importanza dell’evento, affermando:” Noi sindaci rappresentiamo i cittadini della Piana e il nostro unico interesse sono tutte le problematiche del territorio ,in particolare la salute”.
Il sindaco di Cinquefrondi, nonché Presidente dell’Assemblea dei sindaci, avv. Michele Conia ha affermato:
“Colleghi Sindaci, Dottoressa Di Furia, Autorità, operatori dell’informazione e cittadini presenti, ci troviamo oggi a discutere una questione di importanza cruciale: lo stato della sanità nella nostra Piana di Gioia Tauro.
Non si tratta solo di elencare criticità, ma di riaffermare un principio costituzionale, sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana, che recita: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.
Il nostro dovere è rappresentare le necessità e i bisogni dei nostri territori e di una popolazione che vede negati i più elementari diritti. Noi non possiamo né vogliamo restare inermi a pensare che la sanità sia un problema solo e squisitamente economico, né possiamo pensare che i diritti fondamentali debbano, in qualche maniera, sottostare all’economia.
Vogliamo, dunque, entrare nel vivo delle questioni per tentare di risolverle perché riteniamo che il ruolo dei sindaci sia fondamentale perché profondi conoscitori dei disagi dei propri territori e delle esigenze vere e concrete della cittadinanza”.
Continuando l’avv.Conia ha aggiunto: “E’ utile ribadire che i sindaci sono individuati come la massima autorità sanitaria locale, questo non può e non deve significare che di noi ci si ricorda quando bisogna gestire emergenze (si veda il Covid) e poi, invece, essere esclusi nelle scelte concrete. Siamo noi sindaci che ogni giorno siamo sul territorio e che, ogni giorno, tocchiamo con mano le sofferenze e la disperazione dei nostri concittadini; siamo, come qualcuno ci ha definito, le sentinelle del territorio, non dimenticatelo mai!
Uno dei problemi più gravi che affligge la sanità nella Piana di Gioia Tauro è la totale carenza di guardie mediche, in particolare nei comuni più lontani dall’unico ospedale attualmente funzionante, quello di Polistena. Questa situazione, già varie volte denunciata dai sindaci, è inaccettabile e intollerabile, soprattutto per i comuni dell’entroterra, dove la distanza dai servizi ospedalieri rappresenta un rischio diretto per la vita dei cittadini. L’assenza di presidi di pronto intervento costringe molte famiglie ad affrontare viaggi lunghi e disagevoli per ottenere anche solo le cure più basilari. Questa è una violazione del diritto alla salute e un problema che deve essere affrontato con urgenza e con risposte certe, precise e rassicuranti.
Non possiamo, infatti, rimanere in silenzio di fronte alla carenza di medici preposti, soprattutto nelle zone più svantaggiate e lontane dal pronto soccorso di Polistena. Tutto questo è aggravato dalle grandi difficoltà anche del 118, il pronto intervento spesso diventa impossibile o diventa parziale per mancanza di medici, ambulanze o strumenti essenziali per salvare le vite.
Noi vogliamo parlarne con la necessaria preoccupazione e la tensione giusta per trovare le soluzioni, non per fare inutili schiamazzi o inutili passerelle.
L’ ospedale di Polistena, unico presidio sanitario rimasto operativo nella nostra area, si trova in uno stato di sofferenza cronica. La carenza di medici ed infermieri, in tutte le discipline ma in particolare nei reparti critici, rende difficile garantire servizi essenziali. I pazienti sono costretti a lunghe attese per visite, esami diagnostici e interventi chirurgici. Questa situazione non solo mette in pericolo vite umane, ma crea anche un senso di sfiducia e abbandono nella popolazione.
Abbiamo nel tempo sentito sull’ospedale promesse varie, ma oggi pretendiamo fatti concreti, lo dobbiamo ai nostri cittadini e alle tante persone che soffrono.
Le altre strutture ospedaliere, solo per fare qualche esempio, di Oppido Mamertina, Gioia Tauro e Palmi rappresentano risorse fondamentali che, purtroppo, oggi sono gravemente sottoutilizzate. Anziché rafforzarle e renderle pienamente operative, assistiamo a un progressivo depotenziamento. È urgente investire in queste strutture, dotandole di personale qualificato e strumentazione adeguata al fine di garantire una copertura sanitaria equa su tutto il territorio, e allo stesso tempo, alleggerire l’ospedale di Polistena. Vorremmo, inoltre, avere chiarezza su quanto realmente previsto per il cd ospedale unico di Palmi, del quale leggiamo da anni annunci e discussioni, ma come sindaci, rappresentanti del territorio, abbiamo il diritto di conoscere le verità e le reali intenzioni.
Un altro tema centrale è lo stato dei lavori per la costruzione di nuove strutture sanitarie, come gli ospedali e le case di comunità, i poliambulatori e tutto ciò che era stato previsto nel Piano presentato ai sindaci anni fa. Questi progetti, se completati, potrebbero rappresentare una svolta significativa per il nostro territorio. I cittadini sono stanchi di promesse non mantenute e chiedono risposte concrete.
Un sistema sanitario efficiente non può prescindere da un’efficace rete di prevenzione. Nella Piana di Gioia Tauro, invece, manca una pianificazione strutturata per prevenire le malattie e per educare la popolazione a stili di vita sani. Anche i servizi territoriali sono gravemente insufficienti: dalla medicina di base all’assistenza domiciliare per le persone fragili, ogni aspetto del sistema sanitario territoriale necessita di un rilancio deciso e immediato.
Un aspetto particolarmente grave è quello della migrazione sanitaria. Ogni anno, centinaia di cittadini della Piana di Gioia Tauro sono costretti a spostarsi fuori regione per ricevere cure adeguate. Questo fenomeno non solo rappresenta un’enorme spesa per le famiglie, ma segnala il fallimento del nostro sistema sanitario locale. È necessario invertire questa tendenza, potenziando i servizi e garantendo ai cittadini la possibilità di curarsi vicino casa”.
Infine l’avv. Conia ha concluso:”Oltre ai problemi già citati, dobbiamo anche affrontare il rischio di chiusura di alcune strutture come la casa di cura del comune di Maropati, il depotenziamento dei Centri di Salute Mentale e la dialisi di Taurianova. Questi presidi svolgono una funzione essenziale in un territorio che già soffre di carenze croniche. La loro chiusura aggraverebbe ulteriormente la situazione, lasciando molti cittadini senza punti di riferimento per le cure. Come sindaci non possiamo tollerare questo stato di cose. Abbiamo il dovere di rappresentare i bisogni e i diritti della nostra popolazione, facendoci portavoce di una battaglia che è prima di tutto di giustizia sociale. Non stiamo chiedendo privilegi, ma semplicemente il rispetto di un diritto fondamentale, sancito dalla Costituzione.
Chiediamo con forza che l’ASP e la Regione Calabria si facciano carico delle problematiche qui elencate e mettano in atto interventi concreti e immediati. Come associazione dei sindaci, continueremo a monitorare la situazione e a fare pressione sulle istituzioni competenti. La salute non può essere oggetto di compromessi o rinvii: deve tornare a essere una priorità assoluta per tutti. Il diritto alla salute è un diritto di tutti. Non ci fermeremo finché questo diritto non sarà pienamente garantito nella Piana di Gioia Tauro”.
A seguire il sindaco di San Giorgio Morgeto dott. Salvatore Valerioti ha affermato:
” Sono lieto di accogliere questo evento in quello che io considero un luogo magico .
Prima di essere sindaco sono medico e quotidianamente mi confronto con i problemi dei cittadini.
Non è possibile che l’ospedale di Polistena supporti tutta la Piana.
C’è poi il problema delle guardie mediche, la carenza di medici.
La nostra sanità rischia di esplodere perché ci sono troppe difficoltà.
Dobbiamo lottare tutti insieme perché la salute è un diritto. Vorrei che stasera partisse un movimento nuovo a favore della popolazione“.
Subito dopo si sono susseguiti gli interventi dei sindaci presenti, dove tra i molteplici problemi, è emerso, in particolare il problema delle guardie mediche, mancanti soprattutto nei piccoli comuni.
L’evento si è concluso con l’intervento della dott.ssa Di Furia che ha assicurato il suo impegno per risolvere le annose problematiche della sanità nella Piana del Tauro.
Caterina Sorbara 27/01/2025