Le Giornate Internazionali per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne ricorrono, a novembre, a pochi giorni di distanza l’una dall’altra, rispettivamente il 20 e il 25 e, nel corso degli ultimi anni, anche sulla scia delle sempre più crescenti aggressioni e violazioni perpetrate nei confronti di minori e donne, sono divenute più incalzanti le campagne di sensibilizzazione, i momenti di riflessione e le occasioni di confronto.
Anche quest’anno la Scuola Superiore di Psicologia Applicata “G. Sergi” non ha mancato di fare sentire la propria voce, canalizzando all’esterno l’impegno che, con attività di studio, di ricerca e d’intervento nelle scuole, rivolge da anni alle due categorie.
Sono, a tal fine, stati organizzati due incontri, tenutisi a Palmi, il 22 e il 24 novembre scorsi.
Il focus del primo convegno è stato l’analisi della mozione 59/12 sull’età del consenso in ambito sessuale, recentemente approvata dal Consiglio della Regione Calabria.
La mozione, cui ha dato grande impulso il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Dott. Antonio Marziale, mira ad elevare da 14 a 16 anni l’età del consenso in ambito sessuale, con il dichiarato fine di tutelare i minori da abusi e da forme subdole di estorsione del consenso a rapporti sessuali durante l’adolescenza, delicatissima fase della vita in cui la maturazione psico-fisica è ancora in formazione.
E’ intervenuto il Dott. Marziale, che ha in modo appassionato illustrato le ragioni giustificative della mozione, presentando anche un video, realizzato con il cantautore Giuseppe Cionfoli, dal titolo “Cenerentola non c’è”, che affronta il dolore delle vittime della pedofilia, piaga contro la quale Marziale conduce da anni una battaglia senza sosta.
La parola è poi passata all’On.le Giuseppe Neri, Consigliere della Regione Calabria e promotore della mozione, che ne ha illustrato l’iter in seno alla massima assemblea legislativa regionale, sottolineando come la mozione sia stata approvata all’unanimità, segno della coesione politica innanzi ad un tema così delicato e dell’alto valore della tutela che si auspica di raggiungere.
La Dott.ssa Sofia Ciappina, psicologa e psicoterapeuta, ha completato i lavori con una dotta e accurata relazione, solidamente ancorata a basi scientifiche, da cui è emerso che forme di tutela come quelle approntate dalla Regione Calabria siano da sostenere e da incentivare per la tutela dei minorenni.
L’incontro, che ha ricevuto il patrocinio morale del Consiglio Regionale della Calabria, è stato aperto dai saluti della Presidente della S.S.P.A. “G. Sergi”, Prof.ssa Assunta Carrà, e del Consigliere Regionale On.le Giuseppe Mattiani, Presidente V Commissione Riforme.
Un minuto di silenzio è stato osservato in memoria di Giulia Cecchetin.
Il convegno del 24 novembre ha focalizzato l’indagine sul recupero degli uomini maltrattanti e sulle possibilità applicative della giustizia riparativa ai delitti di violenza di genere: un evento anche per addetti ai lavori, che ha ricevuto il patrocinio morale del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palmi e a cui sono stati riconosciuti i crediti valevoli per la formazione professionale.
Partners della manifestazione il Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro, a cui afferisce il CUAV, Centro Uomini Autori di Violenza, e la Camera Penale di Palmi “V. Silipigni”.
La Dott.ssa Cristina Marino, pedagogista e referente del CUAV di Catanzaro, ha illustrato il percorso di recupero che gli uomini maltrattanti seguono presso il centro, evidenziando le difficoltà e gli atteggiamenti oppositivi o di minimizzazione che si mettono in atto per disconoscere il problema. A suggello dell’impegno del CUAV è stato proiettato un video con le interviste rilasciate da due uomini maltrattanti, che hanno seguito il percorso di recupero presso lo stesso CUAV.
La Professoressa Teresa Travaglia Cicirello, Docente di diritto penale 2 presso la LUMSA, ha tenuto una lectio magistralis sull’istituto della giustizia riparativa, introdotto nel nostro ordinamento giuridico dalla Riforma Cartabia, analizzandone le caratteristiche strutturali e le possibilità di applicazione ai reati di violenza di genere.
L’Avv. Maria Teresa Santoro, Vicepresidente della Camera Penale di Palmi, si è soffermata con molta lucidità sulle criticità della giustizia riparativa, che emergono soprattutto nelle dinamiche processuali, suffragate da alcuni puntuali riferimenti giurisprudenziali.
Il convegno ha riscosso plauso e consenso da parte degli intervenuti, fra cui anche rappresentanti della Compagnia dei Carabinieri e della Polstrada di Palmi, per la rilevanza e l’attualità del profilo scelto, come evidenziato nei propri saluti iniziali dai numerosi intervenuti: la Presidente dell’Ente, Professoressa Assunta Carrà; l’Avv. Angelo Rossi, Presidente del COA di Palmi; l’Avv. Giuseppe Milicia, Presidente della Camera Penale di Palmi “V. Silipigni” e Coordinatore delle Camere Penali Calabresi; il Dott. Emanuele Crescenti, Procuratore della Repubblica di Palmi; l’Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Palmi, Dott.ssa Denise Iacovo.
Entrambi gli incontri sono stati organizzati e moderati dall’Avv. Anna Pizzimenti, Referente della Sezione Studi Giuridici della S.S.P.A. “G. Sergi” di Palmi, che da oltre un decennio cura l’approfondimento delle tematiche giuridiche afferenti ai reati di violenza di genere e alla tutela delle fasce deboli.
L’Avv. Pizzimenti ha evidenziato come i due eventi abbiano costituito un momento di analisi e di riflessione cruciali per approntare percorsi di analisi e di divulgazione dei temi sottesi.
L’incontro sull’età del consenso dei minori nella sfera sessuale, il primo evento pubblico organizzato per la diffusione dei contenuti della mozione 59/12 successivamente alla sua approvazione, costituisce uno snodo essenziale per far convergere verso un obiettivo comune le specifiche competenze che saranno chiamate a collaborare per tradurre la mozione in legge ordinaria.
Il convegno di studi in materia di violenza di genere ha posto in risalto come la scelta di aver voluto analizzare il fenomeno secondo una chiave di lettura nuova può contribuire ad arricchire di linfa vitale e costruttiva la riflessione e la discussione sul contrasto al raccapricciante fenomeno della violenza sulle donne.