La Calabria è anche santità, Il Beato don Mottola, Mamma Natuzza di Paravati, a cui si aggiungono ad altre vite ordinare e cristiane. Abbiamo percorso due tappe, accompagnati dal parroco don Leonardo Manuli, un piccolo gruppo di fedeli, nell’ambito del ritiro spirituale di Avvento svoltosi a Tropea nella Casa della Carità fondata dal Beato Mottola. La meditazione è stata tenuta da don Francesco Sicari, oblato del Sacro Cuore, incentrata sulla spiritualità del Sacro Cuore alla luce della vita di don Mottola. Il programma pastorale della parrocchia è concentrato sulla spiritualità del Sacro Cuore di Gesù, adorazione, Confessione, Santa Messa e Catechesi, e tutto, secondo i disegni di Dio, è incastrato in un’ottica provvidenziale a proposito della giornata trascorsa.
La meditazione di don Francesco ha colto diversi spunti, il significato del Sacro Cuore, al di là dei devozionismi, la sorgente a cui attingere, la Parola e l’Eucaristia, e il don, leggendo alcuni brani scelti del diario del Beato, ha proseguito la riflessione chiarendo il significato della parola spiritualità, “una vita secondo lo stile di Gesù in cui si offre e si dona a Dio per trasformarsi in Eucaristia”. La conversazione amichevole e semplice,
Dopo aver condiviso il pranzo a sacco e visitato il centro storico di Tropea, la concattedrale in cui è sepolto il Beato Mottola, ammirato il mar Tirreno, la costa dei dèi, la seconda tappa si è svolta nella vicina Paravati a pregare sulla tomba di Mamma Natuzza. La preghiera del santo Rosario e la visita della nuova chiesa con gli splendici mosaici tutti improntati alla risurrezione, ha concluso una giornata bella, ricca, intensa, e breve, ma significativa tappa di crescita spirituale ed ecclesiale.
Vincenzo Leonardo Manuli