Si è svolto nei giorni scorsi a Catona, presso la sede dell’Associazione Nuova Solidarietà, il primo incontro delle attività inerenti il Piano di Zona; itinerario avviatosi con lo slogan “La comunità che vorrei”.
Dopo Catona, per altre 3 settimane e sempre di giovedì, il percorso toccherà altre tre tappe cittadine secondo una suddivisione in macro-aree che favoriscano al meglio la partecipazione dei cittadini di ogni territorio. “L’obiettivo – spiega l’assessore al welfare Lucia Anita Nucera – è quello di ascoltare i cittadini, i loro bisogni e le loro necessità ma anche i loro sogni inerenti alla città ed ai servizi che essa propone. Questo primo incontro è stato ospitato all’interno della sede dell’Associazione Nuova Solidarietà, dove i cittadini hanno avuto la possibilità di sviluppare un percorso caratterizzato da tre tappe: la città, il desiderio o il bisogno da comunicare e la stella: che rappresenta il sogno nel cassetto. Sono stati consegnati anche dei simboli – prosegue l’assessore – un omino e un mattoncino, proprio per evidenziare l’attenzione verso le persone e la casa. Si tratta di un percorso partecipato che spero possa illuminare la città di speranza in un futuro migliore e soprattutto verso il miglioramento dei servizi con risposte concrete. All’interno del Piano di Zona ci saranno dei nuovi servizi e attività nell’ambito del sociale che proietteranno Reggio, da qui al 2027, in un orizzonte di servizi a misura dei cittadini”. Questo modello per la costruzione partecipata del “piano di zona” è quasi unico in Italia (un altro esempio solo in un municipio di Roma) che vuole rendere i cittadini protagonisti dei loro territori, dunque portatori dei propri interessi e bisogni.
“Percorso – specifica l’assessore Nucera – il cui spirito vuole espressamente richiamare il tema della partecipazione democratica di ogni soggetto, passando anche da associazioni e dalla società civile tutta, per creare quella mappa che consenta di leggere in modo coerente le esigenze di ogni area del nostro Comune e tradurle, quindi, in politiche mirate. Voglio ringraziare, per l’impegno profuso, tutto il settore delle politiche sociali e il dirigente Francesco Barreca”. La suddivisione di queste macro-aree cittadine deve intendersi non solo in senso orizzontale, nord-sud, ma anche in senso verticale per ogni corrispondenza delle stesse con l’area collinare di riferimento; motivo per cui, ad esempio, i cittadini di Mosorrofa o Cataforio potranno partecipare all’incontro a Modena; oppure quelli di Terreti alla Galleria di Palazzo San Giorgio. Al percorso del Piano di Zona contribuiscono, come preannunciato in conferenza stampa, an-che il Forum del Terzo Settore ed il Centro Servizi per il Volontariato Due Mari (Pasquale Neri e Giuseppe Pericone ne sono i rispettivi referenti) rimarcando il concetto che i servizi per la comunità vanno costruiti assieme alla comunità e che il volontariato non va a supplire l’assenza delle Istituzioni; rafforzandosi, piuttosto, proprio dove le politiche sociali sono più forti. “La comunità che vorrei” si sta traducendo, dunque, in un’opportunità concreta di democrazia e civiltà che l’Amministrazione Comunale ha già posto in essere attuandola assieme alla città, per la città. La prossima tappa si svolgerà giovedi 14 a Modena presso la palestra delle scuole Telesio (sempre alle ore 17:00).