L’evento si terrà lunedì alle 18.30 nel Salone dei Lampadari e vedrà l’intervento del sinda-co Falcomatà e di Roberta Melidona, presidente dell’associazione “Alessandro Caracciolo”
La storia di Alessandro Caracciolo rivive in un libro “Akedà – Legami, legami forte Padre mio! Alessandro Caracciolo. Storia di una Santa legatura” a cura di Andrea Canale. La pre-sentazione è fissata per lunedì 24 giugno 2024, alle 18:30, nel Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio. L’iniziativa, moderata dal giornalista Consolato Minniti, vedrà la rela-zione del Sindaco di Reggio Calabria, avv. Giuseppe Falcomatà e la testimonianza di Roberta Melidona, presidente dell’associazione “Alessandro Caracciolo”.
L’evento è organizzato dall’associazione “Alessandro Caracciolo” in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria e sarà anche l’occasione per fare il punto sull’attività dell’associazione nata nel 2022 con l’intento mettere in circolo la testimonianza di fede di Alessandro, attraverso gesti concreti di solidarietà, già realizzati negli anni passa-ti.
Alessandro Caracciolo, Maresciallo dei Carabinieri, centrocampista dal 10 sulla schiena, è morto alle soglie dei trentatré anni per un tumore ai polmoni. Sposato con Roberta Meli-dona, ha lasciato tre figlie, Francesca Maria (4 anni), Gloria (2 anni), Barbara (9 mesi).
Alessandro ha condotto una vita buona, virtuosa, tesa sempre verso il bene. Alle soglie dei trentatré anni ha già portato a compimento la sua vocazione di uomo e di cristiano al punto che è stato pronto all’incontro con il Risorto.
Si è trattata di un’esistenza straordinariamente semplice e comune, di un ragazzo dalla bel-lezza interiore unica, che si rifletteva inevitabilmente sul suo personale esteriore (alto, dai colori chiari, sportivo e sempre in forma). Nato il 21 maggio 1985, da Fortunato Caracciolo e Francesca Lia, era più piccolo di quattro anni della sorella Antonella.
È cresciuto in un piccolo quartiere della periferia sud di Reggio Calabria, Arangea, dove al calore degli affetti familiari, si sono uniti, sin da bambino, quelli degli amici, dei compagni di calcio, della Parrocchia.
Attenuato il sogno, accarezzato per tanti anni, di diventare un calciatore, ha scelto di coglie-re l’opportunità di un concorso pubblico per entrare nell’Arma dei Carabinieri e, procla-mando il suo “nei secoli fedele”, che egli amava rivolgere sempre alla Virgo Fidelis, ha svolto la sua attività di Maresciallo alla Compagnia di Melito Porto Salvo (RC).
Il giorno dopo la sua morte, avvenuta il 5 aprile 2018, era tutto pronto nella Chiesa di San Luca Evangelista di Reggio Calabria. Tutti avevano la percezione che sarebbe stata una ce-lebrazione particolare. E tutti hanno avuto la certezza che non si è trattato di un funerale. Si è celebrata la festa dell’incontro di Alessandro con Cristo Risorto è ed è stata davvero una celebrazione maestosa. Il suo saper vivere, la sua testimonianza insieme a quella piena di fede, di dignità e di compostezza della moglie e dei familiari, hanno fatto vivere una Messa in cui sembrava a portata di mano il legame tra cielo e terra.
L’avvenire di Calabria di domenica 22 aprile 2018 così riporta: “Unanime il riconoscimento della sua testimonianza cristiana. Nel periodo della sua sofferenza così ha scritto: „Ogni giorno che passa è una scoperta continua per me… senza questa sofferenza avrei continuato a stare lontano da Lui anche se pensavo fossi vicino… a continuare a vivere la mia vita dell’incertezza, presa dalle cose di questo mondo. Ora vedo quello che prima non vedevo! “
L’Ufficio stampa