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Se desideriamo fermamente che la nostra terra possa (nuovamente) conoscere la gloria ed i fasti del
passato, i suoi abitanti devono necessariamente smetterla di piangersi addosso e ricominciare ad
amarla questa Calabria martoriata. Ma l’amore non è un colpo di fulmine, una passione intensa ma
superficiale, spesso destinata a esaurirsi in breve tempo. L’AMORE va alimentato con la
CONOSCENZA.
Crediamo che sia questa la strada maestra da percorrere: “CONOSCERE PER AMARE”. Esplorare
dunque ogni lembo di terra, conoscerne la Storia, conoscerne le storie, così come faceva il nostro
tanto amato e compianto Giovanni Sapia.
Abbiamo bisogno di essere felici, di godere della bellezza di questa terra, di ricreare il nostro Altrove
Qui. Dobbiamo liberarci di una narrazione divenuta ormai stantia, immobile, imprigionata in visioni
elitarie e talvolta personalistiche che non hanno prodotto nel tempo la necessaria scossa, non hanno
dato vita ad un racconto che facesse scuotere l’anima, aprire la mente. Che non hanno scatenato
nuove suggestioni atte a far vibrare il cuore ed aprire gli occhi a nuovi orizzonti.
La rinascita o lo splendore di un territorio cominciano non quando si pongono delle condizioni
materiali, ma quando queste condizioni sono accompagnate o precedute da qualcosa che si
accende, che brilla, da un lampo accecante nella tempesta, da una scintilla che da fuoco ai nostri
cuori.
Quando ci si confronta con la gravità di alcuni problemi si conclude spesso con la riflessione che tutto
deve partire dall’educazione, dalla scuola, dalla cultura. L’ambizione del discorso è, dunque, da un
lato di dare una prima indicazione sulla direzione, di cominciare a discutere di una politica culturale
del territorio, poiché è dalla Conoscenza e dal Sapere che prende vita tutto il resto. Dall’altro di
cominciare a fornire un quadro concreto e organico delle necessità del territorio e della possibile
organizzazione della cultura.
Pensare Il nostro ALTROVE QUI, che punti a scatenare la scintilla che faccia brillare di fulgida luce la
nostra terra che scriva con le proprie mani una nuova storia sulle tracce del suo antico e magnifico
splendore. Un viaggio nella nostra storia per comprendere se le ragioni, le condizioni che resero la
Calabria il centro del mondo antico sono ancora oggi attuali e realizzabili. Noi crediamo di sì. È
dunque essenziale, prioritario comprendere che le Radici del nostro Futuro affondano
ineludibilmente nella nostra Storia. Nella gloriosa civiltà Greca che tanto splendore donò al Mondo.
Noi proveniamo da lì, i nostri geni sono quelli degli antichi Greci. E sono geni fieri, innovatori e
coraggiosi.
E poiché il nostro futuro affonda le sue radici nella nostra storia, ecco che vogliamo ripartire
dall’insegnamento, dalle opere e dai gesti del genio innovatore e coraggioso di Giovanni Sapia,
creando l’Accademia Popolare della Sibaritide “Giovanni Sapia e Ida Montalti” che dia vita a studi,
ricerche, pubblicazioni, incontri, simposi, attraverso il coinvolgimento dell’intero territorio della
Sibaritide, ripartendo dalle scuole, dalle associazioni, dai movimenti per formare una COMUNITA’,
coesa, forte, credibile, autorevole tra tutti gli esseri umani coinvolti, tra mondo imprenditoriale,
società civile, università, scuole e tutti coloro che nel futuro vorranno farne parte, per elaborare,
realizzare nuove idee e visioni, nuovi progetti e suggestioni. Mettendo insieme CONOSCENZA e
ATTUAZIONE poiché, come affermava Johann Wolfgang von Goethe: «Conoscere non è mai
abbastanza; bisogna mettere in pratica ciò che sappiamo. Nemmeno volere è abbastanza; bisogna
fare».
Siamo qui, siamo forse dei folli. Ma forse è proprio di un po’ di follia ciò di cui necessita la nostra
martoriata terra scavando in noi stessi, mettendoci in cammino ed andando alla ricerca della nostra
“illuminazione collettiva” poiché “Non è una Luce che manca al nostro Sguardo. È il nostro Sguardo
che manca alla Luce”.
Corigliano Rossano 21 febbraio ’25
Graziella Sapia