REGGIO CALABRIA, martedì 2 luglio 2024 – L’avvio del piano di bonifica del Sito di Interesse
Nazionale (SIN) di Crotone, una miniera archeologica, ambientale e turistica ereditatasi
intatta per secoli e letteralmente compromessa da decenni di rifiuti e veleni industriali e
scellerate politiche di Stato, rappresenta e deve rappresentare anzi tutto un punto di non
ritorno, storico, politico e culturale, rispetto alla necessaria presa di coscienza sociale della
oggettività e della gravità del danno arrecato ad un’intera regione. Perché con
l’inquinamento massiccio dell’area dell’antica Kroton, insieme ai danni pesantissimi arrecati
alla terra ed all’ambiente di quel territorio, è stata inquinata tutta l’immagine e la
riconoscibilità magnogreca della Calabria.
STRAFACE: SENZA PRECEDENTI IMPEGNO PRESIDENTE OCCHIUTO
È quanto dichiara Pasqualina Straface, presidente della terza commissione consiliare,
esprimendo soddisfazione per la qualità, la competenza e l’adeguatezza di analisi e
indirizzo espresse dal Commissario Straordinario Delegato alla bonifica del Sin di Crotone,
Cassano e Cerchiara di Calabria, Emilio Errigo, audito stamani (martedì 2 luglio) dalla IV
Commissione – Assetto e Utilizzazione del territorio, Protezione dell’Ambiente presieduta
da Pietro Raso, nell’aula commissioni del Consiglio Regionale della Calabria ed alla
presenza del Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso.
KROTON INQUINATA, ERRORE CHE DOVRÀ ESSERE LETTO SUI LIBRI STORIA
L’attenzione, la responsabilità e l’impegno concreto e senza precedenti messo in campo
dal Presidente e dalla Giunta Occhiuto per riportare salute e bellezza nella terra in cui
Pitagora elaborò il famoso Teorema, sanciscono – aggiunge – il definitivo superamento
anche politico e ideale di una fase storica, quella della scelta dell’industria pesante per una
regione che avrebbe dovuto essere preservata per la sua biodiversità, che dovrà essere
spiegata alle nuove generazioni nei libri di scuola come uno degli ennesimi errori nazionali
commessi a danno del Mezzogiorno dai quali però ripartire – scandisce la Straface – per
ricostruire eco-sostenibilità, qualità della vita e competitività nazionale ed internazionale di
questa terra.
BONIFICA COMPLESSA, 884 ETTARI DI VELENI DA RIMUOVERE
Il lavoro di Bonifica che vede al centro ora il territorio crotonese è molto complesso. Dopo
appena 9 mesi di attività, il report del piano di interventi del commissario Errigo, nominato
a settembre 2023, restituisce un quadro quasi incredibile. È stata perimetrata a terra
un’area pari a circa 884 ettari e un’altra a perimetrata a mare pari a circa 1.448 ettari
(compresa l’area portuale). E nelle diverse aree censite, anche e soprattutto nella
cosiddetta macro area di Crotone che include aree pubbliche e private è stato scoperto un
vero e proprio vaso di Pandora, con migliaia di ettari di terra e di acque contaminate ed i
cui rifiuti tossici e pericolosi, con particolare attenzione ai materiali contenenti amianto e
altre sostanze nocive, dovranno essere rimossi, stoccati e messi in sicurezza in siti ad hoc
la cui individuazione, anch’essa complessa, è in corso. Per conseguire il miglior risultato
possibile e nei tempi previsti ha richiesto di potersi avvalere di unità altamente
specializzate dell’Esercito chiamate a analizzare e bonificare le aree ricadenti nel SIN
qualora ve ne fosse la necessità. Il gennaio scorso è stata firmata inoltre una convenzione
per il supporto tecnico specialistico con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente
della Calabria (ARPACAL).
STRAFACE: STIAMO RICOSTRUENDO PATTO FIDUCIA ISTITUZIONI E
COMUNITÀ
Sulla bonifica epocale di Crotone – conclude la Straface – la determinazione e
l’autorevolezza del Presidente Occhiuto e la coerenza di obiettivi condivisa con il Governo
nazionale stanno restituendo alle popolazioni non solo calabresi ma meridionali il senso di
quel patto di fiducia tra istituzioni e comunità locali che mai come in passato fonda la sua
credibilità durevole sulla capacità delle classi politiche di rispettare e promuovere la qualità
della vita, il fondamentale diritto alla salute e, quindi, quello alla felicità ed
all’autodeterminazione delle popolazioni nella loro terra. – (Fonte: PASQUALINA STRAFACE –
Consigliere Regionale – Lenin Montesanto/Contenuti Strategie & Lobbying).