Cultura e legalità sono, indiscutibilmente, facce della stessa medaglia. L’una è imprescindibile dall’altra. In questi anni, come amministrazione metropolitana, abbiamo lavorato intensamente per valorizzare le opere d’arte confiscate alla criminalità, facendole diventare attrattori principali del Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”, ormai riconosciuto fra i centri d’interesse culturale più importanti del Mezzogiorno per livello, qualità e vivacità della proposta. Adesso, quelle stesse opere, un tempo appartenute ai criminali, sono pronte per essere conosciute e apprezzate, in tutta la loro potenza simbolica e artistica, dal resto d’Italia. La mostra “SalvArti” è, allo stesso tempo, segnale e monito, l’emblema della legge che vuole i beni confiscati diventare patrimonio collettivo e della collettività secondo il principio da cui la stessa norma trae ispirazione, ovvero il riutilizzo sociale delle ricchezze illecitamente accumulate.
A Roma e a Milano, dunque, e infine a Reggio Calabria, vengono esposte opere sottratte a un uomo vicino alla criminalità organizzata e a un finanziere della banda della Magliana, testimonianze autentiche della pervasività di fenomeni deviati che inquinano settori apparentemente lontani come, appunto, il mercato dell’arte. Opere che, oltre alla loro bellezza incantevole, portano in dote la straordinaria importanza di riconquista di spazi di legalità e di condivisione sociale. Sono il simbolo di una vittoria dello Stato che ha ancora tante battaglie da compiere contro il crimine e il malaffare.
Perciò, come una mostra d’arte, anche la lotta alla mafia deve essere collettiva: richiede, necessariamente, la partecipazione attiva di ogni cittadino. Nessuno può o deve sentirsi escluso. È un impegno che ognuno di noi deve assumere anzitutto con se stesso.
L’esposizione al Museo Hendrik Christian Andersen di Roma, al Palazzo Reale di Milano e al Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria ha lo scopo nobile di sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a un conflitto che si gioca su più terreni di scontro.
Il valore aggiunto di questo progetto è rappresentato dal coinvolgimento sinergico di istituzioni importanti come i Ministeri della Cultura e dell’Interno, l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il Comune di Milano. Ancora una volta lo Stato risponde unito e compatto. E, questa volta, l’arma in più contro la criminalità è l’arte, come a voler dimostrare che, in ogni modo e con qualsiasi mezzo, le mafie vanno combattute e sconfitte.
Milano, 2 dicembre 2024