Il tempo delle finzioni è scaduto, registro da parte del Sindaco e della sua maggioranza della città di Cosenza Franz Caruso una linea politica suicida e inesistente, abbiamo già constatato il fallimento dell’AMACO constatiamo che i lavoratori dell’Amaco e le cooperative che rischiano l’implosione con la perdita di centinaia di posti di lavoro. Francamente non riesco a comprendere queste polemiche inutili con l’eccellente Presidente della Provincia Rosaria Succurro. A parte i conflitti immotivati con il presidente della Giunta Regionale della Calabria, On. Roberto Occhiuto, con cui ha creato un vero e proprio cortocircuito istituzionale. Infine dalle ultime dichiarazioni del Sindaco di Cosenza Franz Caruso sul tema dell’ospedale, dimostra di non avere alcuna visione sulla costruzione di questa importante struttura. La storia del nuovo Ospedale di Cosenza è tutta da raccontare. Riemerge in tutta la sua evidenza e fa seguito allo studio di fattibilità del 2017 commissionato da Mario Oliverio, che prevede per la località Vaglio Lise, ipotesi controllo pubblico al 49% e il 51% per cento in mani ai privati. Il quadro economico complessivo della presente opzione di intervento nello studio di fattibilità prevede l’opzione di intervento di cui alla documentazione progettuale, per un valore pari a 373 milioni, di cui 246 milioni relativi ai lavori, 45,5 milioni relativi ad arredi ed attrezzature ed 81, 5 milioni relativi a somme a disposizione. Non solo ma nelle tempistiche dell’intervento nell’elaborazione del Piano economico-finanziario del Concessionario (costituito come Società di progetto o Special Purpose Vehicle- SPV) si basa sulle seguenti ipotesi temporali che, nel complesso, portano ad una durata della concessione (progettazione, costruzione e gestione) pari a 30 anni, di cui 5 anni, per la fase di progettazione e costruzione e 25 anni, per la fase di gestione. Ma in Calabria gli unici problemi cui si bada sono quelli della giornata. Agli imprenditori “disponibili” (e non senza ottimi profitti) l’istituzione pubblica, fa ponti d’oro. Un grottesco studio di fattibilità , che diventa il classico cacio sui maccheroni. Anzi, il cacio sembra sia stato messo nel piatto in attesa dei maccheroni in arrivo dai privati e non solo di quelli. Insomma i privati, sembrano dotati di grande lungimiranza. Non c’è che dire”. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .
Riceviamo e pubblichiamo