
Un pomeriggio speciale, trascorso insieme ai ragazzi del corso “Abilmente”, è stato l’occasione per celebrare l’inclusione, la collaborazione e il piacere di fare insieme, dove la cucina si trasforma in un potente strumento di espressione personale



Insegnare la cucina con il cuore: questa è la missione di Victoria’s House e delle lady chef dell’Apcr (Associazione Provinciale Cuochi Reggini) e della Fic (Federazione Italiana Cuochi), che hanno recentemente accolto la visita del Sindaco Giuseppe Falcomatà. Un pomeriggio speciale, trascorso insieme ai ragazzi del corso “Abilmente”, è stato l’occasione per celebrare l’inclusione, la collaborazione e il piacere di fare insieme, dove la cucina si trasforma in un potente strumento di espressione personale. L’incontro ha rappresentato un momento di condivisione e di valorizzazione dei talenti e delle passioni culinarie, ma anche di impegno sociale. Gli eventi organizzati sono resi possibili grazie alla disponibilità degli chef, sempre pronti ad accogliere l’invito e a condividere il loro sapere. Oltre a Vittoria Scordo, presidente dell’associazione, c’erano lo chef Giuseppe Stilo e Catherine Labate dell’associazione “Ama e cambia il mondo”, che hanno contribuito con il loro entusiasmo e la loro esperienza. Durante l’incontro sono stati proprio i ragazzi a raccontare al Sindaco le pietanze che preparano con maggiore soddisfazione, tra cui polpette, cestini di piadine e, naturalmente, dolci tradizionali come zeppole, chiacchiere e castagnole. Momenti di scambio significativi, che hanno visto anche il sindaco cimentarsi nella preparazione di un dolce pasquale: esperienze che raccontano come la cucina possa diventare oltre che una competenza pratica, anche una forma di creatività che stimola l’autoconsapevolezza e l’integrazione sociale. «Diciamo spesso che Reggio è una città che sorprende – ha affermato il sindaco Falcomatà – e questa volta ha sorpreso anche me, che mi sono ritrovato a fare i cudduraci con Giuliana, Demetrio, Sara, Miriam, Giusy, Fabiana, Giorgia, Rebecca, Silvia e tutti gli altri. Voglio dire grazie ad ognuno di loro per avermi accolto in questo loro spazio protetto dove ogni settimana si incontrano per cucinare insieme. Un progetto che ha un valore sociale enorme, perchè li fa divertire, socializzare, ma insegna loro anche qualcosa che gli servirà in futuro, per renderli più autonomi e indipendenti. Polpette, piadine, dolci, tutti manicaretti deliziosi. Ma sono questi ragazzi a rendere tutto così speciale, perché in mezzo a loro si respira un’energia che ti rimane dentro e che racconta, attraverso i loro sorrisi, il valore autentico del dono, della condivisione, della cura. Devo dire che non poteva esserci un nome più azzeccato come Victoria’s House. Perchè in questo posto ci si sente proprio a casa». «Conosco alcuni di questi ragazzi e ci tenevo a venire a trovarli – ha aggiunto il sindaco – mi ha colpito molto l’idea innovativa di impegnarli non solo nella cucina, ma anche aiutarli a diventare più autonomi e a intraprendere percorsi che possano aprirsi in opportunità lavorative. L’Amministrazione è pronta a sostenere queste iniziative, perché vediamo che qui ci sono molti ragazzi. Questo significa che si tratta di una realtà accogliente e riconosciuta, ma vorremmo contribuire ad amplificare il vostro messaggio e supportarvi. Il vostro approccio, originale, meritevole e innovativo, è un esempio di come riuscite a fare sinergia con altre associazioni, creando una rete di supporto che arricchisce tutti». Vittoria Scordo ha spiegato che «Victoria’s House è attiva dal 2018 e offre una vasta gamma di corsi, tra cui cucina, rosticceria, cake design, pasticceria e sommelier. Abbiamo sempre posto grande attenzione all’inclusione dei ragazzi diversamente abili, con l’obiettivo principale di aiutarli a diventare autonomi nelle attività quotidiane. Con il passare del tempo, i ragazzi hanno imparato a scoprire il piacere di cucinare insieme, trasformando la cucina in un vero e proprio strumento di crescita personale e sociale. Ogni martedì, infatti, si ritrovano per cucinare insieme, creando piatti e dolci che non solo esprimono le loro capacità culinarie, ma anche il legame che si è creato tra di loro».