Presentata a palazzo San Giorgio l’iniziativa , organizzata dalla Rete Med Youth con il sostegno del REF (Réseau Euromed France) in stretta collaborazione con Mana Chuma Teatro
Migrazione, mobilità, diritti delle donne e un cantiere in direzione dei giovani. Sono questi i temi per i quali Reggio si farà culla del Mediterraneo nei prossimi giorni. Presentata a palazzo San Giorgio “Med youth meeting 2024”, settima edizione dell’incontro internazionale dei giovani del Mediterraneo, organizzata dalla Rete Med Youth con il sostegno del REF (Réseau Euromed France) in stretta collaborazione con Mana Chuma Teatro.
Fino al 15 giugno circa 80 giovani provenienti da 17 paesi del bacino del Mediterraneo e impegnati nella società civile si incontreranno a Reggio per discutere di temi come l’occupazione e la formazione professionale, la partecipazione civica, le migrazioni e la mobilità, la giustizia sociale e climatica, la libertà di espressione e di creazione.
Le iniziative sono state sostenute da Comune di Reggio, Università Mediterranea e Museo Archeologico per far conoscere il patrimonio della città. L’Amministrazione ha organizzato una visita guidata della Pinacoteca Civica e di altri attrattori culturali del territorio.
Un appuntamento importante in vista dell’Erasmus Plus che il prossimo anno sarà ospitato proprio nella città dello Stretto. A portare il saluto e a dare il benvenuto dell’Amministrazione comunale l’Assessore a Istruzione e Università Anna Briante.
«Il sindaco- ha evidenziato l’esponente della giunta – ha accolto con grande piacere questa iniziativa perché parlare del Med youth meeting nel 2024 a Reggio Calabria significa essere nel cuore del Mediterraneo. La nostra città è proprio al centro e ciò ci inorgoglisce, ma ci mette anche di fronte a responsabilità perché del Mediterraneo si parla molto in positivo, ma anche in negativo. Dovremmo riuscire a cogliere tutte le opportunità che questa posizione strategica ci consente e speriamo di essere all’altezza. Nulla è semplice in questa società soprattutto per i giovani. Il lavoro del REF è importante perché parla di autodeterminazione dei singoli, delle donne e dei popoli interi. Un punto di partenza da cui vorremmo iniziare per raccogliere le istanze dei giovani coinvolti nelle iniziative per poi tradurle in azioni concrete amministrative».
Massimo Barilla di Mana Chuma ha chiarito il senso di questi progetti su Reggio, un ritorno all’origine: «Non siamo solo una compagnia riconosciuta, che gira l’Europa e fuori dai confini continentali, ma è molto importante ricondurre questo lavoro dal dna di Mana Chuma che nasce da progetti territoriali, un centro giovanile in una periferia di Reggio, è fondamentale far ricadere il percorso accumulato in questi anni nel territorio: catalizzando relazioni internazionali, incarnando il ruolo di centralità di Reggio nel Mediterraneo che è una responsabilità ma anche una opportunità. Saremo poi il collante dal basso tra le istituzioni e il mondo del sociale».