REGGIO CALABRIA – Ho atteso più di un anno e mezzo i dati dell’Asp di Reggio Calabria riguardanti il fenomeno dei così detti “medici imboscati”. E finalmente abbiamo un dato ufficiale: sono 343 in totale, tra medici, infermieri, Oss e tecnici assunti dall’Asp di Reggio Calabria che attualmente svolgono ruoli amministrativi, nonostante siano stati assunti con mansioni differenti e in possesso di “inidoneità certificata per lo svolgimento delle mansioni previste”. Questi 343 si vanno ad aggiungere ai 570 tra medici e infermieri sottratti in tutto o in parte alle corsie ospedalieri e destinati a ruoli amministrativi. E in totale, e in maniera ancora parziale, raggiungiamo quota 913 tra personale medico e infermieristico che svolge altre mansioni rispetto a quelle per le quali è stato assunto.
Il dato dell’Asp di Reggio aggiunge dunque un altro tassello alla mia ricognizione sul caso che, a quanto pare, non viene preso minimamente in considerazione né dal commissario ad acta della Sanità, Roberto Occhiuto, né, tanto meno ed è grave, dalle stesse direzioni sanitarie, che oltre a sottovalutare il problema non lo considerano evidentemente neanche tale. Tant’è: non esiste per la Regione Calabria un dato statistico unitario che possa andare a racchiudere questa casistica.
Mi preme comunque comunicare che la mia ricognizione non si ferma qui e andrà avanti, nonostante tutti i problemi e i rallentamenti incontrati fino ad ora, così come non ho alcuna intenzione di fare marcia indietro sulla mia proposta di legge che va a regolamentare il problema e che ancora non è stata calendarizzata in Commissione.