CORIGLIANO-ROSSANO (CS), martedì 12 dicembre 2023 – Quella del Museo della Liquirizia
Amarelli, inaugurato nel 2001 ed al quale nel 2004 è stato dedicato un francobollo e che nel
2012 il Ministero per i Beni e le attività culturali ha dichiarato di rilevante interesse storico
nazionale, resta a distanza di più di 20 anni una delle intuizioni più felici ed efficaci. Con la
sua innovativa capacità narrativa resta a tutt’oggi un’esperienza all’interno della
plurisecolare esperienza imprenditoriale e familiare.
È, questo, uno dei passaggi dell’intervento di Pina Amarelli, la prima donna in Calabria ad
essere insignita del riconoscimento di Cavaliere del Lavoro, intervistata nei giorni scorsi
dall’agenzia di marketing Best Diffusion.
Se l’Enciclopedia britannica ha classificato la lavorazione della liquirizia con il metodo Amarelli la più
buona al mondo, con l’identità la plurisecolare esperienza familiare e imprenditoriale continua
a promuovere l’immagine della Sibaritide, di Corigliano – Rossano e della Calabria come
destinazione turistico-culturale perché alcova di Marcatori Identitari Distintivi (MID).
Quando siamo partiti nel 2001 – ha ricordato Pina Amarelli nel suo racconto – i musei d’impresa si
contavano sulle dita di una sola mano. Fu una visione lungimirante. Tant’è che oggi quelli aderenti
alle Rete sono più di 130 e suscitano tanto interesse tra i giovani perché in queste realtà possono
non solo ripercorrere la storia produttiva di un’azienda e del suo territorio ma possono coglierne
anche il processo evolutivo.
È proprio l’aderenza allo schema produttivo, l’aggiornamento costante delle tecniche di lavorazione
e delle diverse sperimentazioni che si applicano per tutelare l’autenticità e la genuinità del prodotto
che fanno del Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli un esempio da esportare.
Dalla celebre incisione dell’Abate di Saint-Non, disegnatore, umanista, archeologo, mecenate e
viaggiatore francese, raffigurante il concio, cuore della produzione della liquirizia rossanese, tratta
dal Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicilie (1786) ed oggi custodita
nelle teche del Museo, agli strumenti agricoli che venivano utilizzati all’epoca; dalle presse che
davano formano ai vari tipi di liquirizia, alla riproduzione di un bancone e di un ufficio. Dalla prima
sala, quella del passato, dove si fa vedere il mondo prima dell’arrivo della corrente elettrica, dove
tutto era manuale; per finire alla seconda sala, quella del presente che racconta dall’arrivo delle
prime macchine fino alla contemporaneità. Tutto il mondo del Museo Amarelli si visita solo con una
guida – ha sottolineato ancora Pina Amarelli – perché è la narrazione che emoziona il visitatore.
Per riascoltare l’intera puntata è possibile consultare il podcast della trasmissione al link
https://www.youtube.com/watch?v=XwWwXK2Lut0.- (Fonte: Amarelli Srl/Museo della Liquirizia
Giorgio Amarelli – Comunicazione Istituzionale/Strategica – Lenin Montesanto Comunicazione &
Lobbying)