Dopo la riuscitissima iniziativa presso il Liceo scientifico di Oppido Mamentina, il progetto “Educhiamo(ci) alla legalità”, organizzato dall’Istituto “Ugo Arcuri” per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea in Provincia di Reggio Calabria con il contributo del fondo politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra il Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale e la Regione Calabria, ha fatto tappa presso l’Istituto “Gemelli Careri” di Taurianova, diretto dalla dott.ssa Simona Prochilo.
Durante l’incontro, al quale hanno partecipato oltre cinquanta ragazzi, sono stati proiettati, per dare un’immagine visiva della realtà locale, alcuni spezzoni del film “A Ciambra” di Jonas Carpignano.
Il dibattito, svoltosi sotto forma di dialogo tra i relatori e i ragazzi, è stato introdotto dalla dirigente scolastica dott.ssa Simona Prochilo, che ha spiegato l’importanza del ruolo che rivestono gli insegnati nel fare da argine tra i ragazzi e i contesti di illegalità.
Presente all’iniziativa l’Assessore alla Cultura del Comune di Taurianova, dott.ssa Maria Fedele, promotrice di Taurianova come Capitale Italiana del Libro, che ha spiegato la differenza tra mafia e cultura mafiosa, invitando i giovani a studiare e a promuovere il riscatto sociale e culturale del territorio.
La parola è stata poi presa dall’organizzatore del progetto, il prof. Rocco Lentini, presidente dell’Istituto “Ugo Arcuri”, il quale ha interagito con i presenti partendo dal contesto giovanile per finire con lo spiegare come, a volte, alcuni gesti ingenui possono tramutarsi, nel breve tempo, in episodi di bullismo e persecuzione virtuale attraverso smartphone o socialnetwork.
In ultimo, il messaggio della Presidente provinciale dell’Arci, dott.ssa Claudia Foti, partner dell’Istituto “Ugo Arcuri”, che ha invitato i ragazzi a non subire, a non cedere a nessun ricatto, di essere liberi da tutto e da tutti, spiegando come questa libertà la si conquista non piegandosi, denunciando, invece, gli episodi di cui si può essere vittime, perché denunciare non è un atto di cui vergognarsi, ma un’arma con la quale tutelare la propria vita e la propria dignità.
Le prossime iniziative in programma si svolgeranno a Serrata e a Cittanova.