Di seguito l’analisi del presidente dell’Istituto Nazionale Azzurro Cav. Lorenzo Festicini. Il recente rapporto del Sole 24 Ore che ha relegato Reggio Calabria all’ultimo posto nella classifica della qualità della vita in Italia è stato, a dir poco, un errore di valutazione che non rispecchia la realtà dei fatti. È tempo di fare chiarezza, non solo per amore della verità, ma anche per giustizia verso una città che, nonostante le difficoltà, brilla per la sua gente, la sua storia e la sua capacità di risollevarsi. La classifica si basa su 90 indicatori divisi in sei categorie, ma come possiamo ridurre la vita reale a freddi numeri? Prendiamo, ad esempio, la sicurezza. Ogni settimana, da Roma dove lavoro, torno a Reggio, e con gratitudine, cammino sereno per le strade della mia città anche di notte. A Roma, per esempio zona Termini (giusto per citarne una) invece, la paura di passeggiare da solo è palpabile. Non è forse un dato significativo di qualità della vita? E veniamo al lavoro. Sì, molti di noi sono costretti a cercare fortuna altrove, ma la vera ricchezza di Reggio non si misura solo in termini di occupazione. Qui non si chiedono cifre esorbitanti per un tetto sotto cui vivere; qui si vive con meno, ma si vive con dignità, con una comunità che accoglie, con un senso di appartenenza che riscalda cuore e anima. Reggio Calabria è una città di storia antica, custode di tesori come i Bronzi di Riace, simbolo di un’identità inestimabile. Il lungomare “Italo Falcomatà”, uno dei più belli d’Europa, non è solo un luogo di passeggio, ma un simbolo della nostra resistenza e della nostra capacità di rinnovarci. La questione dell’ambiente e dei servizi merita attenzione, ma non dimentichiamo che Reggio offre paesaggi mozzafiato, come l’Aspromonte, dove la natura parla direttamente all’anima. E mentre si investe per migliorare la vita quotidiana, non possiamo ignorare la cultura, il cuore pulsante di questa città. Gli eventi, le feste, le tradizioni, sono espressione di una comunità viva, ricca di fede che si sostiene a vicenda. In prima persona, sto lavorando tanto anche e soprattutto per mettere in risalto la mia amata città di Reggio Calabria con il suo patrimonio umano, cristiano, culturale, aperta al dialogo Interreligioso a difesa della giustizia e dei diritti umani. Colgo l’occasione per invitare tutti i rappresentanti istituzionali, le associazioni e chiunque, aldilà dei colori politici, a non accettare queste classifiche che fanno male alla nostra comunità. Non possiamo permettere che numeri e statistiche oscurino la luce di una città che ha tanto da offrire. In conclusione, mentre riconosciamo le sfide che Reggio Calabria affronta, come la mancanza di lavoro in alcuni settori, non dobbiamo lasciarci ingannare da una visione riduttiva della qualità della vita. Questa città, con la sua gente, la sua bellezza e la sua volontà di rinnovarsi, è un esempio di resilienza e di speranza. Non è l’ultima, è una città che, con il sostegno della ragione e un impegno comunitario, può risplendere come un faro di rinnovamento nel panorama italiano. A coloro che vivono nelle grandi città del centro-nord, che spesso guardano al sud con sufficienza, dico: venite a vedere con i vostri occhi, toccate con mano la nostra realtà, e scoprirete che la qualità della vita non è solo una questione di numeri, ma di cuore, di anima e di comunità. Coraggio quindi rimbocchiamoci le maniche e avanti…