Domenica 14 Gennaio 2024
Un grande striscione preparato dai fedeli campeggia nel corteo: “Dio ci ama sempre tramite qualcuno” (Beato Pino Puglisi). Benvenuto Vescovo Giuseppe”, e poi un altro striscione, motivazione centrale della giornata, l’arcobaleno della pace e tante bandierine che i partecipanti sventolavano. Così si è svolta l’accoglienza domenica 14 gennaio del nuovo vescovo Giuseppe e la marcia della pace organizzata dal parroco don Leonardo Manuli e dalla parrocchia di San Procopio.
Anche quest’anno, per la seconda volta, si è svolta a San Procopio la marcia della pace, resa ancora più bella per la presenza del nuovo vescovo della diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Alberti. Nel breve corteo accompagnato da tanti fedeli, dai più piccoli ai più grandi, all’arrivo in parrocchia, dopo aver benedetto e salutato i fedeli, il presule ha presieduto la Santa Messa. Il vescovo ha fatto conoscenza con i fedeli di San Procopio, salutandoli e incontrandoli personalmente, una immediata simpatia che egli sta riscuotendo anche in altre parrocchie della diocesi, una bella e calorosa accoglienza, segno distintivo dell’ospitalità calabrese. La parrocchia è l’unico luogo a San Procopio ed è l’unico presidio per l’elevazione morale, religiosa e sociale, e non si può fare a meno si cade in una forma surrogata, si costruisce una divinità e ci si raccoglie in un tempio senza Dio. e senza un punto fermo. La marcia si è svolta in una giornata serena, tra il cielo azzurro, – anche se le temperature in questi giorni si sono abbassate – , e la lettura di alcuni messaggi per la pace, del Beato Pino Puglisi, don Lorenzo Milani, Giorgio la Pira, don Tonino Bello, e dai passi ritmati dai canti e dai sorrisi. Dopo i saluti di rito con la presenza delle autorità civili e militari, il corteo ha preso avvio per concludersi in parrocchia dove il vescovo Giuseppe ha presieduto l’Eucaristia. Nell’omelia, alla luce del vangelo della domenica, il prelato ha rinnovato l’invito del Battista, Ecco l’Agnello di Dio, incoraggiando i fedeli a guardare Lui, Gesù Cristo, senso e cuore dell’esistenza, attrattiva e orientamento di senso che genera un’autentica serietà della vita nella dimensione morale e sociale, di dedizione, di giustizia, di bello, di fedeltà e di responsabilità.
Certo è che la pace richiede anche alcune condizioni, la giustizia, la legalità, il rispetto dell’altro, strade sicure e non dissestate e abbandonate, la sanità, i servizi sociali verso i più fragili, altrimenti rimane una parola vuota, uno dei tanti slogan, pronunciati tanto per dire o fare un po’ di scena, la pace richiede anche la democrazia, messa in pericolo da politiche che non tutelano l’ambiente e non promuovono il bene comune, ma ripetono quello che facevano gli imperatori romani, panem et circens.
Vincenzo Leonardo Manuli