
CORIGLIANO-ROSSANO (CS), lunedì 14 aprile 2025 – In un territorio dove non mancano spazi aperti
è quasi un obbligo tornare a popolare i parchi per combattere il disturbo fisico e mentale, noto come
deficit di natura, ormai tipico dei bambini di oggi che vivono sempre più spesso lontano da aree
verdi. Promuovere l’esperienza diretta, fuori e dentro le aule. Pensare la scuola come una comunità
dove il sapere si co-costruisce e le differenze di ognuno servono a far comprendere agli altri il proprio
valore.
IL PARADOSSO: BAMBINI LONTANI DA AREE VERDI ANCHE IN CALABRIA
Sono, questi, alcuni dei messaggi emersi dal partecipatissimo evento formativo promosso dalla
storica cooperativa sociale I Figli della Luna guidata dal Presidente Lorenzo Notaristefano con la
vicepresidente Marilena Prezzo, la consigliere Francesca Prezzo ed i soci Antonella Celestino, Dora
Quadro e Margherita Quadro. Sono stati diversi i contributi registrati in una affollata sala dell’Hotel
San Luca, introdotti e coordinati dal comunicatore strategico e lobbista Lenin Montesanto che ha
sottolineato come, in un momento di grave emergenza educativa e pedagogica nazionale, eventi di
formazione trasversale come quello promosso dal sodalizio, impegnato 365 giorni all’anno nella
sensibilizzazione ad una maggiore cultura dell’inclusione, rappresentino l’opportunità per invertire la
tendenza negativa. – Ciò che è paradossale e sollecita reazioni – ha scandito Montesanto nei suoi
diversi assist ai relatori – è che a subire quel deficit di natura, probabilmente anche fisiologico in
aree oggi maggiormente urbanizzate ed industrializzate del centro-nord Italia, siano allo stesso modo
e con la stessa intensità, talvolta con degenerazioni anche peggiori perché dettate da pervasiva ed
inconsapevole oicofobia, siano purtroppo anche e soprattutto i bambini ad esempio calabresi e
meridionali, che al gap naturalistico sommano quello di eventuali strutture adeguate a compensarlo.
PARTECIPATO EVENTO FORMATIVO CON TECNICI E AMMINISTRATORI
Alla presenza di diverse associazioni del Terzo Settore, all’evento sono intervenuti anche il direttore
sanitario dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Cosenza Martino Rizzo ed il vicesindaco di
Corigliano-Rossano Giovanni Pistoia. Erano presenti anche la parlamentare uscente Elisa Scutellà, i
consiglieri comunali di Corigliano-Rossano Tonino Uva e Liliana Zangaro e, per l’Amministrazione
Comunale di Crosia, l’assessore Maria Teresa Cosentino ed il consigliere comunale Paola Marino.
INCLUSIONE, IL SINDACO STASI: 7,5 MILIONI PER 7 PROGETTI INNOVATIVI
Sottolineando l’importanza del contributo costante e qualificante del mondo dell’associazionismo e
del Terzo Settore che, in un rapporto anche dialettico, offrono un aiuto preziosissimo per sopperire
alle carenze delle pubbliche amministrazioni, il Sindaco Flavio Stasi ha anche colto l’occasione per
annunciare l’ottenimento di un importante finanziamento per il sociale: 7,5 milioni di euro per 7
progetti importanti, tra i quali il Polo Sociale, che finalmente supporterà le famiglie e la Spiaggia
Solidale per aumentare la qualità della vita e dell’accoglienza.
GRATITUDINE AMMINISTRAZIONE AD ASSOCIAZIONI TERZO SETTORE
La formazione dei nostri ragazzi in un mondo sempre più individualista e fragile rappresenta forse –
ha aggiunto il Primo Cittadino – la vera emergenza del nostro tempo. Per questo stiamo
promuovendo spesso modelli formativi innovativi e non potevo non partecipare alla bella iniziativa
di questa mattina de I Figli della Luna; sia per condividere una riflessione, con relatori di livello
accademico, sull’importanza della diversità e del rapporto con gli altri nella formazione e nella
crescita; sia per ribadire ancora una volta la gratitudine dell’Amministrazione Comunale alle
associazioni del Terzo Settore per ciò che fanno quotidianamente al fianco delle persone. Per fare
del nostro meglio – ha concluso Stasi – Istituzioni, Scuola ed Associazioni devono sforzarsi di stare
in rete. Non significa pensarla sempre allo stesso modo, ma avere un confronto vero con una cosa
in comune: migliorare le condizioni della nostra gente.
PUNTORIERI: POPOLARE I PARCHI PER COMBATTERE DEFICIT DI NATURA
Più storytelling, per aiutare i bambini, attraverso l’ascolto di storie, a generare pensieri, riconoscere
emozioni e azioni alternative. Incentivare attività creative come musica e teatro. – Sono, questi,
alcuni dei percorsi suggeriti dalla neuropsichiatra infantile dell’ASP di Cosenza Domenica Puntorieri
che si è concentrata sul focus Cooperare per crescere. L’apprendimento infantile – ha chiarito – è
determinato dall’interazione con ambienti fisici e sociali e dalla qualità di questi. La fiducia che si
sviluppa in questi contesti – ha aggiunto – diventa la base sicura da cui i bambini partono per
esplorare e apprendere.
DIDATTICA INCLUSIVA NON A TAGLIA UNICA, NECESSARIA DIVERSIFICAZIONE
La didattica inclusiva rappresenta un approccio educativo che si basa su principi di equità e
universalità. Non esiste un metodo taglia unica ma la diversificazione è necessaria. L’apprendimento
cooperativo è un modello di insegnamento che valorizza la collaborazione ed il supporto tra pari
sostenendo lo sviluppo delle competenze sociali. Lo sviluppo delle capacità di cooperare è legato alla
maturazione cerebrale dall’embrione all’adulto. Ed è scientificamente provato, ADHD e Disturbo dello
Spettro Autistico, migliorano con la cooperazione. L’inclusione attiva gratificazione; e quando ciò non
avviene –ha concluso la Puntorieri – si genera stress e quindi produzione in eccesso di cortisolo che
provoca danni neuronali e riduzione dell’apprendimento.
CON COOPERATIVE LEARNING CAMBIA RUOLO DOCENTE: FACILITATORE E MEDIATORE
Tiziana Cerbino, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Amarelli, tra le più importanti realtà
sul territorio per numero di alunni stranieri e con disabilità, è intervenuta, in particolare sul tema La
voce della Scuola. Si è concentrata sul metodo del Cooperative Learning, che crea interdipendenza
positiva, favorisce l’interazione faccia-a-faccia e l’uso delle abilità sociali; sulla responsabilità
educativa ed inclusiva della scuola, sul ruolo del docente che, contrapponendosi al modello
tradizionale di trasmettitore, diventa facilitatore di scambi e mediatore sociale.
APPROCCIO INAGORÀ PER TUTTI I CONTESTI, DAL NIDO ALL’UNIVERSITÀ
Dall’asilo nido all’università. InAgorà – ha spiegato Stefania Lamberti, responsabile del gruppo studio – ricerca – formazione – Cooperative learning CSI dell’Università degli Studi di Verona – è un
approccio educativo–didattico che può essere applicato a tutti i contesti proprio perché risponde alla
necessità di mettere nella condizione tutti di esprimere le propria abilità e peculiarità. Citando
Einstein (Ognuno di noi è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli
alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido) la Lamberti in particolare ha scandito: il
risultato non può e non è sempre uguale per tutti, ma a tutti devono essere date le stesse
opportunità; cosa che non sempre la scuola garantisce. Bisogna concentrarsi sul percorso nel quale
intervengono tanto il talento e le abilità ed il patrimonio genetico. L’esperienza diretta, fuori e dentro
la classe, è la chiave che consente di superare il modello trasmissivo e di consentire una co
costruzione dei saperi. Se siamo felici, ci ammaliamo di meno e costiamo di meno al servizio sanitario.
In questo quadro la scuola deve pensarsi come comunità che nasce all’interno di una piccola classe
e si estende man mano.
APPROCCIO INTERCULTURALE CHIAVE SCUOLA INCLUSIVA
È nella diversità dell’altro – ha sottolineato Marta Milani, professore associato del Dipartimento di
Scienze Umane dell’Università di Verona – che ognuno di noi riscopre la propria identità. L’approccio
interculturale permette una valorizzazione a 360 gradi, non solo etnica e linguistica. La cultura, da
declinare al plurale e l’identità sono legate a doppio filo. L’identità si costruisce attraverso l’ambiente,
che è la risultante di relazioni. Competenti non si diventa, è un percorso che presuppone sapere,
saper fare e saper essere. – L’evento formativo si è concluso con una class building che attraverso
esercizi ha favorito la collaborazione e la condivisione, insegnamento diretto di abilità sociali e
l’interdipendenza positiva. – (Fonte: I Figli della Luna – Comunicazione Istituzionale/Strategica –
Lenin Montesanto Comunicazione & Lobbying).