“Il Rotary incontra il genio creativo di Cesare Berlingeri”, fortemente voluto e organizzato dal Rotary Club Palmi e dalla Fondazione Cesare Berlingeri ETS, nata per tutelare l’opera del fondatore e per divulgare l’arte contemporanea, si è posta come primo obiettivo sul territorio quello di far emergere la visione e la carriera straordinaria del suo fondatore, affinché la sua storia possa essere una fonte di ispirazione per tutti coloro che ambiscono a diventare un’eccellenza rimanendo in Calabria. Maria Grazia Arcieri prefetto del Rotary Club, ha sottolineato che l’evento vuole essere un’opportunità per la comunità di avvicinarsi all’Opera dell’artista cittanovese, tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea con successi nazionali e internazionali, che dagli anni Settanta abita e lavora a Taurianova. Subito dopo Maria Stella Morabito Presidente del Rotary Club Palmi, non senza emozione, ha affermato: ”Il Rotary Club Palmi è da anni impegnato sul territorio e dedito alla promozione di progetti di service a favore delle comunità locali ed internazionali, quali la lotta alla polio, e tra le iniziative volte alla valorizzazione e divulgazione dei modelli positivi che il territorio esprime, non poteva non rendere un doveroso tributo ad uno straordinario Artista il cui genio è noto oltre i confini europei”. A seguire si sono succeduti i saluti del parroco don Mino Ciano; del sindaco di Taurianova Roy Biasi e di Filippo Quartuccio Consigliere Città Metropolitana di Reggio Calabria. Ha dialogato con Cesare Berlingeri, Laura Mileto Storica dell’arte. Dal dialogo è emerso che l’artista crea dei dipinti costituiti dall’incontro di materie diverse come ferro, cera, legno, tela, pigmenti e da piegature sovrapposte ed è proprio con questa struttura, dalle combinazioni infinite, che i dipinti producono immagini che si avvolgono su se stesse, fino a diventare pensiero, spazio, colore. Berlingeri vive profondamente l’idea di stare dentro il colore che, forse, è la cosa che racconta meglio i suoi desideri. L’arte, secondo Cesare Berlingeri, “è una riflessione lenta sulla vita e sul mondo. È, infine, paradossalmente un girare a vuoto dello sguardo intorno a ciò che resterà sempre invisibile”. Per quanto riguarda il suo rapporto con la Calabria, l’artista ha affermato:” La Calabria è la mia terra, piena di ombre e di mistero, dai contrasti forti e dai colori puri. Questo ha influenzato molto il mio lavoro perché credo che un artista sia un genius loci. Ho quindi usato tutto quello che mi circondava, dagli agenti atmosferici ai colori della terra. La Calabria è una regione magica e piena di contraddizioni, dove il sacro e il magico sono la stessa cosa. Il mio rapporto, come artista, con la mia terra è totale. Credo che il mio lavoro sia radicato all’interno della natura mediterranea. Ezra Pound non si stancava mai di dire che per meritare di essere chiamata universale, l’arte deve essere prima locale”. Berlingeri ha ricordato La luna e i falò di Cesare Pavese: “Così questo paese, dove sono nato, ho creduto per molto tempo che fosse tutto il mondo. Adesso che il mondo l’ho visto davvero e so che è fatto da tanti piccoli paesi non so se da ragazzo mi sbagliavo poi di molto. Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. L’attore Peppino Mazzotta nel corso del suo intervento, ha affermato:” Quando frequentavo l’Accademia, Berlingeri è stato un grande maestro e ancora oggi ho un legame fortissimo con lui. Ricordo, quando ho iniziato a lavorare in teatro che l’artista realizzava spazi scenici che diventavano opere straordinarie”. Nel corso dell’evento è stata esposta un’istallazione del maestro. Numeroso il pubblico presente, tra cui autorità civili, religiose e militari e le Associazioni presenti sul territorio.
Caterina Sorbara 02/03/2024