Reggio Calabria, 26 novembre 2024 – Sarà SpazioTeatro con “Venuti dal mare” di Gaetano Tramontana ad aprire, giovedì 28 novembre, la nuova stagione teatrale del Teatro Odeon di Reggio Calabria, per poi dare spazio, sabato e domenica – sempre nel rinnovato teatro reggino quest’anno restituito al pubblico – agli ultimi appuntamenti dell’VIII edizione del Ragazzi MedFest.
In programma un lungo weekend – 28, 29 e 30 novembre – di teatro di narrazione, dedicato a racconti che uniscono riflessione, emozione e un forte legame con il territorio, per celebrare il valore della cultura come strumento di crescita e condivisione e chiudere in una grande festa l’VIII edizione del festival ideato e curato da SpazioTeatro.
«La sinergia con il Teatro Odeon rappresenta una vera dichiarazione d’intenti – ha dichiarato Gaetano Tramontana, direttore artistico del Ragazzi MedFest -. La cultura deve essere il cuore pulsante della vita cittadina, e solo attraverso collaborazioni solide e una programmazione coraggiosa, nonostante le difficoltà che derivano dalla mancanza di fondi, possiamo dare continuità e vitalità alla scena teatrale della nostra città. Abbiamo fortemente voluto che il Festival quest’anno trovasse il suo compimento in uno spazio simbolico, finalmente riaperto, segno non solo di rinascita ma soprattutto di condivisione, che arriva grazie allo sguardo del direttore artistico dell’Odeon Roberto Caridi. La scelta degli spettacoli riflette il nostro desiderio di coinvolgere pubblici diversi, abbracciando persone di tutte le età e favorendo un dialogo tra generazioni, sensibilità e visioni diverse. Partiamo dai luoghi come spazio di aggregazione sociale reale per migliorare la qualità della vita cittadina».
Giovedì 28 novembre, alle ore 21:00, in scena “Venuti dal mare” di e con Gaetano Tramontana, la partecipazione in scena e il dj set live di Alessio Laganà, e prodotto da SpazioTeatro, appuntamento parte del cartellone della stagione teatrale 2024/2025 del Teatro Odeon. Lo spettacolo offre uno spaccato di un momento storico decisivo per una città, una comunità, e per l’intera regione. Un viaggio tra musica e parole attraverso la primavera e l’estate del 1981 in cui si intrecciano due storie parallele, tra le vicende personali di un quindicenne e la prima esposizione dei Bronzi di Riace al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
Venerdì 29 novembre, alle ore 20:00 arriva “Racconto Cosmicomico”, ispirato dall’opera di Italo Calvino con l’adattamento e interpretazione di Anna Calarco e il soundscape di Giuseppe Costa, prodotto da SpazioTeatro. Una narrazione surreale e poetica, che parte da un personaggio complesso e multiforme, Qfwfq, il narratore del viaggio fantastico che Italo Calvino mette in scena nelle sue “Cosmicomiche”, e si trasforma in una storia universale. Un racconto in cui Qfwfq diventa un medium, un corpo che esce dalla storia per abitare altra materia, altri corpi, altre persone, e aprire riflessioni sul ruolo dell’attore e sul senso stesso del fare teatro. Per il Ragazzi MedFest lo spettacolo vedrà la partecipazione speciale di Giovanni Covone, astrofisico, divulgatore scientifico e saggista italiano, nonché professore di astrofisica e cosmologia presso l’Università Federico II di Napoli.
Sabato 30 novembre, alle ore 20:00, ultimo importante appuntamento con il pluripremiato “Via del Popolo” di Saverio La Ruina, prodotto da Scena Verticale, che vedrà il noto drammaturgo, regista e attore calabrese per la prima volta sulle tavole dell’Odeon. Spettacolo consacrato dall’ultimo Premio Ubu come miglior nuovo testo italiano, “Via del Popolo” è il racconto di un’appartenenza a un luogo, a una famiglia, a una comunità: un tratto di strada di una cittadina del Sud che un tempo brulicava di attività. Questi duecento metri rappresentano anche un percorso di formazione in cui sono gettate le basi della vita futura, dal quale emergono un’umanità struggente, il rapporto coi padri, l’iniziazione alla vita, alla politica, all’amore. E non solo, “Via del Popolo” è anche una riflessione sul tempo, il tempo che corre ma che non dobbiamo rincorrere, piuttosto trascorrere.